Al naso sentori di arancia e rosa. In bocca invece una bella vibrazione, acidità, un schiocco tannico quasi da vino rosso. Nessuna macerazione sulle bucce, ma uva intera in pressatura soffice che proviene da piante vecchie di 80 anni a piede franco.
Un modo diverso di pensare Botticino, la più storica denominazione bresciana (che ormai conta solo una trentina di ettari coltivati). Da viti di oltre 70 anni su fondo calcareo sovrastato da argilla, piantate a Caionvico (frazione più orientale della città di Brescia) alle pendici del Monte Maddalena.
Il nome Grace prende ispirazione dalla famosa Grand Central Station di Manhattan, in parte realizzata con il marmo di Botticino.
Posapiano è una piccola tenuta di 4 ettari e mezzo di vigneto e 12 di bosco, siamo a Botticino una delle più piccole e vecchie Doc italiane, come l’omonimo paese ai piedi del monte Maddalena, famoso per il suo bianco marmo. Uve coltivate Barbera, Schiava, Marzemino e Sangiovese. Legni grandi e italiani per esaltare le caratteristiche di ogni vitigno. Nico Danesi e Giovanni Arcari guidano questa piccola realtà