LE RADICI DELLA FAMIGLIA SIMONI
Nel 1945 inizia la nostra storia: un libro di pagine bianche, tutte da scrivere. Il sogno di Giovanni e dei suoi tre figli Germano, Guido ed Ermete, di creare una piccola cantina a Lavis per vinificare le proprie uve, partendo da Palù di Giovo tra i vigneti della val di Cembra e poi a Lavis vicino al torrente Avisio. Anno dopo anno la famiglia Simoni ha ampliato la clientela, allargandosi alla città e alle valli trentine, distinguendosi per attenzione al cliente, carattere onesto e mani laboriose.
Intuito, lungimiranza e desiderio di innovare ispirano poi Lorenzo nel creare Casata Monfort e Trento Doc linee di vini dal carattere pregiato e unico. Questi sogni trasformati in realtà erano il risultato di una mente curiosa e sperimentatrice, della comunione di intenti tra viticoltori ed enologo nel lavorare fianco a fianco sulla qualità, di scelte di packaging coordinate e curate nel minimo dettaglio. Questo è stato il biglietto da visita che ha permesso a Monfort di diventare marchio conosciuto prima in Italia e poi in 26 Paesi esteri.
Oggi lo si vede più spesso dietro la scrivania della sua cantina di Lavis, immerso tra montagne di carte, o alla guida del suo nuovo camion, ridere e giocare con i nipoti, sempre con il suo carattere mite e solare. Non ha ancora pronunciato la parola “pensione” perché sa che c’è ancora tanto da fare.
Chiara e Federico hanno fatto propria questa passione condensando nelle bottiglie amore per il territorio ed emozioni. Chiara ha fatto della sua curiosità e creatività il motore delle sue giornate, che si dividono tra comunicazione, accoglienza dei clienti ed amministrazione. Federico sta piano piano raccogliendo l’eredità manageriale del papà, diviso tra produzione e acquisti, una conoscenza scrupolosa dei vini e degli spumanti, un carattere solido e schietto ed un amore appassionato per la montagna.
Ogni generazione porta in sé le radici di quella precedente, i valori trasmessi, le esperienze vissute, i progetti condivisi, ma ogni persona di questa famiglia ha saputo avere anche lo sguardo proiettato verso il futuro, la capacità di sognare e la voglia di scrivere una pagina della storia di questa cantina di Lavis. Il passaggio generazionale è un gesto accompagnato, costruito, mai forzato, una scelta che matura consapevolmente.
Ci saranno altre pagine bianche da scrivere nel prossimo futuro, una ve la sveliamo in anteprima: il trasferimento della cantina a Lavis in un ambiente più ampio.