Aurélien Verdet, nato nell’aprile 1981, è un giovane entusiasta e determinato. Suo padre fu uno dei pionieri della viticoltura biologica agli inizi degli anni ’70 e dal momento del suo ritiro, nel 2005, Aurélien ne ha continuato la tradizione. La proprietà comprendeva 4,5 ettari di Hautes Côtes fino al 2009. In quell’anno prese in carico con un contratto di coltivazione alcuni vigneti nel villaggio di Vosne-Romanée e i Premier Cru, Beaux Monts, Nuits Damodes e Boudot.
Aurélien arricchisce la sua gamma per mezzo di contratti per i quali decide con i proprietari i criteri per seguire la crescita nel primo periodo della stagione e successivamente, in luglio, prosegue il loro lavoro fino alla vendemmia, procedendo poi con la vinificazione e l’imbottigliamento. Queste uve sono cresciute biologicamente, ma non sono certificate. Solo le uve della proprietà lo sono. L’uva è raccolta manualmente e tutte le cuvées sono prodotte con lo stesso metodo: pochi solfiti che scompaiono durante la vinificazione, con un livello massimo di 60/80 mg/l, la maggior parte generati da lieviti indigeni. I vini vengono fatti maturare in botti di quercia della Bourgogne, in legno del Tronçais e dei Vosg
Lo stile di Aurélien Verdet mira a offrire espressioni pure ed eleganti, fresche e vellutate, accessibili già in gioventù ma in grado di sostenere lunghi invecchiamenti in cantina. Presupposto fondamentale per il vigneron è poi quello di trasmettere le caratteristiche più autentiche della denominazione e del singolo climat lavorato, sia che si tratti della Hautes-Côtes de Nuits sia delle più prestigiose AOC di Morey-Saint-Denis, Vosne-Romanée o Chambolle-Musigny.